giovedì 7 gennaio 2010

Una sera al Ciocco con le fans del Mercato

Estratto dal sito ilCastellaccio.net

“Anno nuovo, clima nuovo”, come recita un vecchio vezzo contadino.
Lo abbiamo notato l’altra sera alla cena del rione Mercato nel tipico Ciocco di Piazza Garibaldi, ben riscaldato da legna di bosco e piadine fritte saporitissime che andavano a ruba tra in presenti all’interno del box e quella fila dei rocchigiani in attesa di portarle a casa per cena. Anche il vino messo a disposizione rendeva corpo e spirito allegro e tra “un viva il Mercato” ed applausi che venivano da ogni tavolo due signorine gentili e ben disposte al dialogo, hanno lasciato intendere le loro simpatie per questo rione. Cominciamo con Arianna Fabbri “…rione Mercato, una mercatissima da generazioni, in quanto ho seguito le orme di mia mamma che è del Mercato, mentre il babbo è del Borgo, ma la diatriba in casa ci serve, a cominciare proprio da questi giorni, quando in paese, trascorso il periodo natalizio, l’argomento che prevale è appunto quello della preparazione dei falo’. Penso,- aggiunge Arianna,- che tale tradizione vada mantenuta in paese, perchè questo è un momento di aggregazione importante specialmente per i giovani che non trovano altra forma di divertimento quassù, se non quella della preparazione dei falò”. Parole vere e sagge quelle pronunciate da Arianna, per la sua schiettezza di linguaggio,là dove il termine aggregazione lascia veramente capire in quale realtà vivano i nostri giovani.
Anche l’amica Giulia, amica del cuore di Arianna si esprime in modo quasi simile, sottolineando che la sua famiglia è del Mercato a cominciare dalla nonna, dal nonno, dalla madre mentre il padre, essendo del Borgo, ” ha provato varie volte a convincermi a cambiare rione, ma non c’è ancora riuscito; la festa dei falò, è una gran bella festa che sinceramente deve continuare, perchè i ragazzi si ritrovano…ed è un modo questo, per stare insieme per potersi divertire già in questi mesi preparatori, una festa che, leggi permettendo.. badget permettendo la vediamo proiettata nel futuro, proprio perchè la tradizione deve continuare, poi vedremo.”
Ad Arianna e Giulia un grazie sincero dal Castellaccio per il loro schietto ed aperto contributo.

Ivo Cappelli


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