domenica 1 febbraio 2009

Il richiamo del Falò


Serata memorabile, ieri sera a Pontremoli. L’accensione del Falò di San Geminiano, che ha rasentato la perfezione, e le altissime fiamme lanciate nel cielo sono state il coronamento di una giornata pressoché perfetta.

Ma andiamo con ordine: appena arrivati, siamo stati calorosamente accolti dagli amici del falò di San Geminiano, ancora impegnati ad ultimare la loro opera. E qui è scattato il richiamo; Gianè non è riuscito a trattenersi ed è salito immediatamente sulle scale assieme agli Zumian aiutandoli ad ultimare il falò mentre Tojo cominciava la sua meticolosa attività di pulizia intorno al pagliaio.

Al “tocco” tutti in pausa; qui l’ospitalità dei nostri gemelli ha toccato vette altissime: i fuochisti ci hanno messo a disposizione la loro capanna, dove Danilo ed altri ci hanno servito il pranzo. E cosi, tra pasta al ragù, salame, formaggio  e torte d’erbi, tutto innaffiato da generose dosi di rosso, siamo arrivati al momento dove Luciano ha letto una lettera di saluto da parte del nostro Sindaco ed ha scambiato con Davide e l’Assessore alla Cultura di Pontremoli, alcuni doni dei rispettivi paesi.

Terminato il pranzo, mentre Gianè ritornava di nuovo sul pagliaio, siamo stati guidati alla scoperta di Pontremoli da Elisa, rappresentante della fondazione Farfalle in Cammino. Girando tra le vie di Pontremoli, visitando due bellissime chiese barocche, palazzi e reperti storici, una trattoria del centro storico ha attirato la nostra attenzione: l’Oca Bianca. Immancabile quindi la foto delle donne del Mercato vicino e sotto l’insegna.

Terminato il giro, tutti in piazza da Roberto, per l’immancabile brindisi propiziatorio con il famoso Bianco Oro.

A piccoli gruppi siamo quindi tornati tutti sotto il ponte della Cresa, dove ormai il falò era stato terminato e qui abbiamo aspettato il momento dell’accensione assieme ai nostri amici di San Geminiano. Mentre la tensione cominciava a salire, Gianè, Tojo e Lupetto hanno aiutato Hubert e gli altri ad impagliare il falò quindi ci siamo riuniti per la foto di rito vicino al pagliaio e sotto ai nostri striscioni, portati da Rocca.

La tensione è continuata a crescere, specialmente quando quelli di San Nicolò si sono presentati sul ponte della Cresa ed è cominciato lo scambio di striscioni, cori, grida e sfottò tra loro e quelli di San Geminiano; tutto da copione. La Cavina si è subito calata nella parte e si è unita agli Zumian gridando e sventolando i nostri colori.

Finalmente si sono accese le luci del Vescovado, segnale che il rito dell’accensione poteva cominciare. I fuochisti di San Geminiano hanno potuto accendere le torce e schierarsi intorno al Falò. E da questo momento è storia: più di tremila persone hanno assistito un’accensione perfetta che ha permesso al falò di San Geminiano di lanciare le fiamme altissime nel cielo illuminando la notte di Pontremoli, ammutolendo i rivali di San Nicolò, che poco alla volta hanno abbandonato il ponte della Cresa.

Grida di gioia, cori e girotondi intorno al fuoco e poi tutti di nuovo da Roberto, questa volta a brindare alla schiacciante vittoria. E qui ancora cori (“Tutti a Rocca”) a cui si è unito Luciano, e ancora  brindisi ed abbracci di saluto con  la promessa di incontrarci di nuovo, questa volta a Rocca,  il 28 di Marzo.  
La cronaca della giornata di ieri è terminata; non mi resta che ringraziare ancora gli amici di San Geminiano per la squisita ospitalità, di rinnovare l’invito per la nostra Festa del Falò ma soprattutto per ribadire che: 

….meglio del Gatto che di San Nicolò!





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