venerdì 13 febbraio 2009

..... dicono di noi


Un altro articolo, questa volta pubblicato sul sito Viaggiatori.com, sempre fornitoci gentilmente da Ivo Cappelli.

Fuochi sul fiume a Rocca San Casciano

Fuochi sul fiume, allegoria della primavera, addio all'inverno, invocazione di buona annata per i raccolti nei campi, propiziatrice di  buona sorte: è la magica festa antica e bella a vedersi Festa dei Falò,  antico rito corale che coinvolge in intensi preparativi di mesi e mesi i principali rioni del paese: il Borgo di sopra, il Mercato, il Buginello. Si narra che a Rocca San Casciano, fin dal secolo XII venivano accesi falò lungo le rive del fiume Montone, a seguito delle inondazioni  assai frequenti in quell'epoca, allo scopo di placare le acque.

La festa  è preceduta dall'anteprima del falò durante le due domeniche prima dell'evento: vengono allestiti tre pagliai (mede nel dialetto rocchigiano) formati da rovi, ginestre e tralci di viti dei vigneti di recente potatura. Vincerà il falò più bello e che durerà più a lungo sulle rive contrapposte del fiume Montone, in fantasmagorica sfida di fuoco e di luci sull'acqua.

Ore 21 si va tutti al fiume, dove vengono accesi i tre falò: quelli del Mercato e del Borgo di sopra si trovano uno di fronte all'altro ed un poco a monte del ponte vecchio (anno 1600), mentre quello del Buginello è posto 200 metri più a valle e sempre ben visibile dal ponte vecchio.

L'atmosfera è molto suggestiva, complice l'oscurità:le acque del fiume Montone fanno da specchio alle fiamme vigorose che si protendono verso l'alto, creando così nello specchio d'acqua un impasto cromatico!

La Festa dei Falò poi continua in Piazza per tutta la notte, tra carri allegorici, stand gastronomici, musica ed allegria: una "canta", cioè una canzone, accompagna ironicamente il borgo che ha perso: "Chi ha la rabbia al cuore / si metta al tavolino / con un bicchier di vino / la rabbia passerà".

L'accensione dei falò è seguita da un lungo spettacolo pirotecnico; mentre  le fiamme calano di intensità  iniziano le sfilate dei carri allegorici. Gli stand gastronomici entrano a questo punto in azione, sistemati ai lati della piazza principale e contornati dai partecipanti alla festa. Piadina fritta alla romagnola e crescioni la fanno da principe oltre all'ottima salsiccia cotta negli immensi bracieri.

Il tutto è annaffiato dal sangiovese e dal chianti, in quanto la zona di produzione è geograficamente "Romagna Toscana".

Due parole sul centro cittadino: bella a vedersi, la triangolare e medievale Piazza Garibaldi, cuore di Rocca.  Sulla Piazza centrale, la Torre del Pretorio e nei dintorni la Torre di avvistamento, eretta per scopi difensivi.

Sempre in Piazza sorge la Chiesa del Suffragio costruita dopo il terremoto del 1661.

Nella Chiesa di S. Maria delle Lacrime è venerata la "Madonna delle Lacrime", bella terracotta dipinta del 1500, recentemente restaurata: l'immagine è ritenuta miracolosa. Da vedere anche un crocifisso ligneo del XIV secolo di matrice fiorentina ed il bel fonte battesimale in marmo del 1450. In Via Saffi s'affaccia il Teatro Comunale: fu ricostruito intorno al 1930 laddove c'era il teatro ottocentesco che ospitava anche l'Accademia dei Riconoscenti.

Ivo Cappelli


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