domenica 22 gennaio 2012

Aspettando il Falò di San Geminiano


L'avvicinamento al Falò di San Geminiano passa ancora per un fuoco nella terra varesina.


Stasera, Sui prati di Mustonate, piccolo borgo sulle pendici che sovrastano il lago di Varese, si è perpetrata la tradizione del Falò di Sant’Antonio di fronte alla chiesina di SS Antonio e Caterina. Una folla numerosa, dopo aver depositato all’interno della pira i tradizionali “bigini”, biglietti di buona fortuna o desideri vari, ha assistito all’accensione del falò. (link all'album fotografico).

Non è però solo di questo che vorrei parlare questa sera. Vorrei che tutti coloro che sono artefici di queste feste del fuoco, e che portano avanti fra tante fatiche questa bellissima tradizione,  esprimessero la loro solidarietà al rione di San Geminiano.
Nella sera del falò di San Nicolò, dopo l’accensione di qest’ultimo, alcuni facinorosi del rione, che non dovrebbero avere nulla a che fare con questa tradizione di fuochi,  hanno deciso che quanto visto nel fiume non era sufficente ed ha pensato bene di dare alle fiamme una parte molto consistente degli ulsi preparati da San Geminiano.
Risultato: oltre alle fascine, un intero bosco è andato in fiamme ed una denuncia contro ignoti è stata emessa dalla magistratura locale.

Questo esce da qualsiasi concetto di sfida; è inutile nascondersi rifacendosi a scherzi goliardici e a tradizioni passate. Ciò che è successo, di goliardico non ha nulla. Nella sfida, la sportività e correttezza di un rione si vede quando permette al proprio avversario di sfidarlo alla pari non macchiandosi di azioni che non hanno nulla a che vedere con lo spirito del Falò.
Tali azioni portano solo acredine e risentimento con il rischio di generare un escalation di azioni che può portare solo alla fine di questa bellissima tradizione.

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