lunedì 3 maggio 2010

Resto del Carlino


di seguito l'articolo firmato da Quinto Cappelli uscito oggi sul Resto del Carlino.

Settemila spettatori alla Festa del falò
Arde vittorioso il fuoco del Mercato

Dopo tre rinvii per maltempo, si è svolta finalmente l’attesa sfida tra i due rioni

di QUINTO CAPPELLI
DI FRONTE ad una folla festante di settemila spettatori, si è consumato l’antico e spettacolare rito dell’addio all’inverno, con la Festa del Falò di Rocca San Casciano. A causa dei tre rinvii per il maltempo e di un po’ di agitazione dell’ultimo minuto fra i due rioni, quando sabato sera si è appiccato il fuoco ai due enormi pagliai di ‘spini’ la tensione era veramente alle stelle. Ma poi tutto è andato per il meglio. La vittoria dell’accensione è andata a furor di popolo al rione Mercato, il cui pagliaio alla toscana (a forma di cono) è stato divorato dalle fiamme in un attimo e in modo unito, «anche senza paglia di pioppo», inseguito per un pelo dalle fiamme nella corsa verso il cielo del pagliaio alla romagnola (cilindro sormontato da un cono) del rione Borgo. Le fiamme hanno poi divorato in modo unanime entrambe le immense pire rischiaranti la notte, mentre sulle sponde del fiume Montone le due tifoserie di mercaioli e borgaioli scaricavano la tensione accumulata da mesi con urla, cori, musica e sfottò.
NELLO spettacolo di fuochi d’artificio, il rione Borgo ha recuperato, illuminando il cielo di Rocca con fantasmagorici arcobaleni pirotecnici, mentre il Mercato scaricava tutta la sua rabbia verso gli avversari con botti che sembravano bombardamenti da seconda guerra mondiale. La sfida è proseguita con le sfilate sotto le stelle in piazza Garibaldi. Il Mercato, grazie soprattutto all’animatore Daniele Benericetti, in arte Gegé, ha presentato due raffinati carri ispirati al ‘Moulin rouge’: un elefante, emblema delle origini circensi, trainante un mulino a vento, e due giganteschi leoni del palcoscenico parigino, animati da centinaia di mercaioli sfavillanti nei loro costumi, specialmente Gegè ‘fasciato tutto d’oro’ come un dio inventore. La sfilata dei borgaioli al seguito dei carri ‘Bulli e pupe’ e sopra due carri d’una macchina Bugatti anni Trenta e una ‘Pupona’ hanno fatto irruzione in piazza con tutta la loro ‘carica ancestrale’ e vitale di seguaci del montone, il simbolo del loro rione. Poi si è scatenata una discoteca sotto le stelle fino alle due di notte. Fare una classifica di chi ha vinto o perso è impossibile.
Tranne l’accensione del falò, tutto il resto sarà oggetto di discussione per mesi. La manifestazione, sorvegliata da una cinquantina di agenti delle forse dell’ordine, è filata via senza incidenti, tranne alcuni interventi delle ambulanze della Misericordia che hanno trasportato due giovani ubriachi al pronto soccorso dell’ospedale di Forlì. Nonostante ciò, per la prima volta i controlli con etilometro della Polstrada al rientro dalla festa non hanno effettuato alcun ritiro di patenti per guida in stato di ebbrezza.

"Spini" il pagliaio del rione Mercato è stato divorato dalle fiamme in un attimo, aggiudicandosi la sfida

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